I Distretti biologici siciliani a confronto

A distanza di pochi mesi dall’ultimo Workshop al SANA di Bologna Fiere 2023 in cui il Masaf ha voluto realizzare un primo incontro con i distretti biologici, il CREA Centro di ricerca Politiche e Bio-economia, con il supporto della Rete Rurale Nazionale, vuole realizzare un incontro con i distretti biologici siciliani sia già istituiti, in alcuni casi anche giuridicamente riconosciuti come distretti del cibo, sia in corso di istituzione.

Con l’approvazione della L. 23/2022 e, successivamente, del D.M. 28 dicembre 2022 n. 663273 sono stati definiti i tratti distintivi dei distretti biologici, gli obiettivi da perseguire con la loro istituzione, gli organi da istituire e i requisiti e le procedure per il loro riconoscimento giuridico.

Il CREA Centro di ricerca Politiche e Bio-economia, pertanto, con il supporto della Rete Rurale Nazionale, vuole realizzare un primo incontro con i distretti biologici siciliani sia già istituiti, in alcuni casi anche giuridicamente riconosciuti come distretti del cibo, sia
in corso di istituzione.

Presentata la proposta ddl sul Bio

Presentato l’articolato sull’agricoltura biologica. La proposta di legge, 14 articoli, è il frutto del percorso condiviso e di co-progettazione tra un gran numero di realtà riunite nella rete L’Isola che c’è e una rappresentanza trasversale di deputati dell’Ars.

Giovedì 24 Ottobre, presso il Palazzo dei Normanni si è svolta la conferenza di presentazione della proposta di legge regionale ispirata ai principi dell’agricoltura biologica e finalizzata a disegnare e gestire sistemi agro-alimentari sostenibili. Tale proposta di legge, 14 articoli, è il frutto del percorso condiviso e di co-progettazione tra un gran numero di realtà riunite nella rete ‘L’isola che c’è’ e una rappresentanza trasversale di deputati dell’Ars. Si tratta di una proficua sperimentazione di rapporto complementare tra democrazia partecipativa e democrazia rappresentativa.

La Regione Siciliana si doterà, quindi, di uno strumento che guarda alla produzione alimentare basata sull’interazione tra le migliori prassi in materia di tutela ambientale e azione per il clima, favorendo la conservazione della biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, e garantendo l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e di norme inerenti la qualità dei prodotti a tutela della salute dei cittadini consumatori.

Il disegno di legge, inoltre, mira a promuovere il corto raggio, i mercatini locali, i negozi di vicinato, le filiere corte per favorire le produzioni e i consumi locali salvaguardando gli elementi del paesaggio naturale.

Il percorso, durato un anno, ha visto coinvolti i rappresentanti di circa 60 realtà operanti nei territori in diversi ambiti e una schiera trasversale di deputati Ars. L’articolato di legge rappresenta la sperimentazione di un metodo che prevede la dimensione paritaria, nel rispetto di ruoli e funzioni, tra rappresentanti e quel segmento società quotidianamente impegnata in prassi di cambiamento sostanziale sul piano sociale, culturale, economico.

Tra le novità contenute nella proposta di legge, all’art. 5:

  • l’adozione del Piano d’azione regionale per l’agricoltura biologica e per l’acquacoltura biologica, che ha come obiettivi, fra gli altri, quello di favorire la conversione al metodo biologico delle imprese agricole e agroalimentari con particolare riguardo alle piccole e medie aziende agricole e dell’acquacoltura, anche attraverso l’individuazione e l’utilizzo degli strumenti di attivazione delle politiche di sviluppo rurale;
  • sostenere la costituzione di forme associative per rafforzare l’organizzazione della filiera dei prodotti biologici, ponendo particolare attenzione al ruolo delle piccole e medie aziende agricole all’interno della filiera;
  • incentivare il consumo dei prodotti biologici.

All’art. 7 viene prevista la costituzione dei biodistretti agroalimentari con la finalità di promuovere l’uso sostenibile delle risorse naturali e locali nei processi produttivi agricoli, finalizzato alla tutela degli ecosistemi e sostenere le attività collegate all’agricoltura biologica, quali la somministrazione di cibi biologici nella ristorazione pubblica e collettiva, la vendita diretta di prodotti biologici, l’attività agrituristica, il turismo rurale, le azioni finalizzate alla tutela, alla valorizzazione e alla conservazione della biodiversità agricola e naturale e l’agricoltura sociale

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